Dieta Pisa

La dieta è un passo fondamentale per chi intende perdere peso e tornare in forma.

Mangiar bene in modo salutare per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

Come trovare anche a Pisa la dieta più adatta a te? Come seguire un'alimentazione corretta e tornare in linea?
Il Dott. Mattia Di Marco, Biologo Nutrizionista a Pisa

Dieta Pisa

Il nutrizionista è un professionista in possesso di laurea magistrale, che ha superato l’esame di stato per l’abilitazione alla professione, ed è iscritto regolarmente all’Ordine Nazionale dei Biologi.

Secondo la legislazione italiana le figure professionali che possono ELABORARE DIETE sono:

  • Il Dietologo: medico con laurea in Medicina e Chirurgia con una specializzazione in Scienze dell’Alimentazione.
    Grazie al corso di studi effettuato e la laurea conseguita egli può diagnosticare in autonomia malattie e prescrivere farmaci e diete.
  • Il Dietista: ha una laurea in Dietistica (laurea sanitaria triennale della facoltà di Medicina e Chirurgia) ed è obbligato a superare l’esame di stato per l’esercizio della professione.
    Per creare una dieta per un paziente, il dietista necessita della prescrizione del medico, e non può in nessun modo prescrivere farmaci.
  • Il Biologo Nutrizionista appena ottiene la laurea, supera l'esame di stato e si iscrive all’Albo dei Biologi, diventa a tutti gli effetti un Nutrizionista e può esercitare la professione.
    Inoltre, il biologo nutrizionista è un professionista e grazie al percorso di studi conosce molto bene a livello biochimico degli alimenti ed è in grado di valutare i bisogni nutritivi ed energetici delle persone.
    Il nutrizionista può prescrivere autonomamente le diete ma non può in nessun caso prescrivere farmaci.

Quale professionista scegliere?

Si può scegliere sia il Dietologo, che il Nutrizionista che il Dietista, ricordando in quest’ultimo caso di richiedere una prescrizione del medico.
A parte la prescrizione, la qualità del percorso non lo fa il titolo, dato che tutti e tre sono esperti di nutrizione, ma il metodo di lavoro, ossia le competenze nello stilare un regime dietetico personalizzato al paziente; un altro aspetto da non sottovalutare è il rapporto e la sintonia che si instaura tra il professionista e chi necessita di una cura alimentare.

Il bravo professionista deve essere in grado di instaurare un buon rapporto con il paziente, ascoltare le sue richieste, svolgere un’accurata analisi delle vostre abitudini alimentari, valutare la composizione corporea ed educare ad una corretta alimentazione, fornendo al paziente la capacità di gestirsi in maniera autonoma l’alimentazione.

E’ importante, nella scelta del professionista, appurare che sia un laureato, che emetta ricevute sanitarie esenti da iva ai sensi dell’art 15, comma1, lett.c, de TIUR e che sia iscritto al relativo Ordine (con relativo n° di iscrizione). Per i biologi questo è verificabile sul sito: http://www.onb.it/servizi/elenco-iscritti/

Quando occorre andare dal nutrizionista?

In Italia spesso si associa istantaneamente alla figura del nutrizionista il concetto di dieta dimagrante, in realtà questa visione è molto riduttiva.
Al giorno d’oggi questo professionista è diventato fondamentale nel campo della salute.
Nelle sue competenze rientrano vari percorsi, tra cui:

  • Percorso “Dieto Terapia”, indicato per chi vuole curare o prevenire patologie come:

Ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia;
Diabete
Cefalea
Disturbi della digestione (gonfiore, crampi addominali)
Disturbi intestinali
Reflusso Gastroesofageo e o gastriti
Allergie ed intolleranze alimentari
Insufficienza renale cronica od acuta

  • Percorso “ Sportivo”: non esiste un alimentazione valida per tutti gli atleti inoltre ogni sport ha un proprio consumo calorico. Valutare un corretto regime alimentare può permettere di ottenere il massimo dalle prestazioni sportive.
  • Percorso “Bambino, donna e anziano”: esistono momenti della vita dove l’organismo ha la necessità di assimilare alcuni alimenti più di altri, come nei bambini durante la fase di crescita, nelle donne durante la gravidanza, l’allattamento e la menopausa e negli anziani.
  • Percorso “ Mantenersi in forma”: alcune persone invece hanno semplicemente bisogno di linee guida per rinforzare il proprio organismo o per avere un corretto stile di vita.

La prima visita e l’importanza dei controlli periodici, cosa aspettarsi al primo incontro col nutrizionista?

Per evitare titubanze o dubbi nelle persone che si rendono conto di aver bisogno di un regime alimentare corretto, ecco in cosa consiste la prima visita:

– Valutazione delle analisi del sangue e di eventuali referti medici
– Determinazione della composizione corporea ( massa magra, massa grassa, massa cellulare, e massa mucolare) tramite un sofisticato strumento biomedico utilizzato in dietologia, in medicina sportiva e in fisioterapia, il bioimpendeziometro BIA 101 Anniversary Sport Edition.
– Stima dello stato di idratazione ( iperidratazione, normoidratazione, disidratazione, ritenzione)
– Registrazione dei dati antropometrici ( altezza, peso, indice di massa corporea, circonferenze, pliche cutanee)
– Calcolo del fabbisogno energetico e del metabolismo basale necessario per impostare una dieta personalizzata.
– Anamnesi familiare: Si indaga sullo stato di salute dei genitori, nonni, fratelli e sorelle e sulla loro eventuale età e causa di morte. Questo punto è molto importante per conoscere i fattori di rischio genetici (che possono essere visualizzati tramite un test del DNA), ambientali, o l'eventuale predisposizione familiare. Alcune condizioni patologiche non si trasmettono con modalità ereditaria ma è provata la predisposizione familiare.
– Anamnesi alimentare: con i limiti ed i vantaggi che questa tecnica ha, l’intervista alimentare è importante per ottenere un profilo qualitativo, quantitativo e comportamentale del paziente sotto un punto di vista energetico-nutrizionale.
– In base a tutte le informazioni prese, viene definito un regime nutrizionale personalizzato

Per il buon esito del percorso intrapreso si rendono necessari i controlli periodici, volti a valutare le variazioni del peso e della sua qualità tramite Bioimpedenziometria, delle circonferenze delle pliche cutanee e soprattutto verificare le eventuali problematiche nella gestione del nuovo piano alimentare e se ci sono modifiche da apportare alla dieta.

Dieta Genetica

L’ultima frontiera in campo dietologico è la Nutrigenetica, essa si avvale delle caratteristiche genetiche relazionate alla nutrizione di ogni singolo individuo, in particolare si occupa di individuare quelle piccole variazioni del DNA che rendono ogni individuo diverso, ovvero le SNPs.

Conoscere il proprio metabolismo e le predisposizioni verso determinate malattie metaboliche è la chiave per riuscire a prevenirle. L’obiettivo della dieta genetica è dunque incrementare gli alimenti più affini alle nostre predisposizioni e diminuire quelli meno idonei e meno tollerati in modo tale da riportare il nostro organismo verso una condizione di benessere.

Studi scientifici hanno dimostrato che un regime dietetico elaborato in base al proprio profilo genetico comporta un raggiungimento del proprio peso-forma che perdura nel tempo al contrario di altre diete caratterizzate dal noto effetto yo-yo.

Questa dieta che prevede l’utilizzo del test di nutri-genetica è rivolto:

  • A chi in famiglia ha casi di sovrappeso, obesità, diabete, ipercolesterolemia etc.
  • Agli sportivi per migliorare le loro prestazioni sportive
  • Alle donne in gravidanza allattamente o menopausa per valutare la necessità di intervenire oltre che con la dieta anche con degli integratori per compensare carenze vitaminiche
  • In sintesi è rivolto a chiunque voglia raggiungere il peso-forma e uno stato di benessere volto a prevenire determinate patologie.

 

Valutazione della composizione corporea “bioimpendeziometria”

Normogramma Dieta Pisa

La nutrizione clinica pone al centro dei suoi studi l’analisi dei compartimenti corporei, come ad esempio:
acqua corporea totale, acqua intra ed extra cellulare, massa grassa, massa magra, minerali totali, massa metabolicamente attiva e il metabolismo basale.
La bioimpendeziometria permette di analizzare l’andamento del percorso dimagrante valutando se la perdita di peso avviene a carico del tessuto adiposo oppure se il calo ponderale è dovuto alla perdita di massa magra ( muscolo, acqua ed altri compartimenti) come spesso accade nelle diete fai da te.

All’interno della mia attività ambulatoriale utilizzo il bioimpedenziometro BIA 101 Anniversary (Akern), il top della gamma, utilizzato dai maggiori sportivi di serie A ed anche dai campioni Olimpici.
E’ molto utilizzato dagli sportivi in quanto permette di monitorare i vari compartimenti corporei durante l’allenamento come l’aumento o la diminuzione della massa muscolare, o dell’idratazione, permettendo quindi con una dieta elaborata su misura, di ottimizzare le performance sportive.

I valori della BIA possono essere interpretati separatamente o attraverso la lettura del NORMOGRAMMA che mostra graficamente la condizione di un soggetto e permette un controllo più rapido dei risultati.
Il grafico è composto da tre zone, definite elissi di confidenza: normalità (50%), tolleranza (75%) anormalità (95%); questo sistema evidenzia con ottima sensibilità e specificità il reale stato di idratazione in qualsiasi condizione clinica, indipendentemente dal peso corporeo.


Mangiare per star bene

L’ organismo per funzionare in maniera corretta, a seconda delle diverse condizioni fisio-patologiche, e dei diversi stili di vita, ha bisogno di un giusto apporto quantitativo e qualitativo di nutrienti, che mantengano al meglio lo stato di benessere; è compito del nutrizionista valutare “cosa e quanto mangiare” e come abbinarli fra loro.
La dieta non deve essere intesa come una limitazione, ma piuttosto come un consapevole ed equilibrato regime alimentare che ci aiuti a raggiungere l’obiettivo prefissato senza grossi sacrifici.